Progetto Rondine con il sud

Progetto Rondine con il sud

“L’istruzione deve essere accessibile a tutti e indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento dei diritti umani e delle libertà fondamentali”; a sancirlo è l’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e, sulla base di ciò, parlare di diritti umani nelle scuole ed educare alla cittadinanza attiva diventa un fattore di estrema importanza. Aiutare gli studenti a comprendere il ruolo che l’istruzione ha nel renderli cittadini liberi e consapevoli, abituarli a difendere i propri diritti e avere la responsabilità di farlo anche per gli altri significa promuovere la conoscenza e la comprensione reciproca, il dialogo interculturale e interreligioso. In questo modo, il progetto Rondine Con Il Sud si propone di accrescere tra gli studenti un pensiero critico che porti alla conoscenza e al rispetto della diversità, promuovere il rispetto dei diritti umani, la conoscenza delle violazioni e i principali strumenti giuridici per la salvaguardia dei diritti fondamentali.

La provincia nissena vive da anni un processo di graduale impoverimento economico e di conseguente disagio sociale fortemente legati alla sua posizione geografica, periferica e marginale rispetto alle province costiere, nonché all’assenza di un polo industriale attrattivo; la situazione risulta ancora più complessa se si considera che negli ultimi anni si è assistito ad un costante aumento di cittadini stranieri residenti nel territorio. Oggi a Caltanissetta è presente un centro CARA\CIE che ospita circa 400 migranti, affiancate da altre strutture di vario tipo – CAS, SPRAR, case famiglia – dove i cittadini stranieri risiedono perché in attesa di un documento valido che permetta loro di costruirsi un progetto di vita migliore altrove. Tali stranieri effettuano una pressione che si somma a quella “spontanea” sul territorio che non riesce a far fronte adeguatamente alle esigenze di accompagnamento, assistenza, orientamento e inserimento a causa della forte carenza di risorse economiche e strutturali. Si delinea, inoltre, sempre di più un tessuto multiculturale ma, difficilmente, le amministrazioni pubbliche hanno gli strumenti per gestirlo al meglio o addirittura valorizzarlo. E’ in un contesto del genere che il disagio in cui versa la città nel suo complesso aumenti e sfoci in situazioni di conflitto sociale, portando ad un graduale impoverimento culturale.

I primi destinatari dell’iniziativa devono essere in primo luogo le scuole, in quanto principali organismi di socializzazione e crescita culturale. Già da anni in tutti gli istituti si lavora sulla legalità, sul rispetto delle regole, dei diritti e delle libertà altrui, in risposta alla grande piaga che caratterizza la regione siciliana: la mafia. Il passaggio successivo consiste nell’affrontare tali temi in un’ottica di più ampio respiro che permetta all’istituzione scolastica di formare cittadini consapevoli e attivi, dedicando un apposito spazio a tematiche sociali di perenne attualità quali la pace, i diritti umani, l’integrazione multiculturale. 

Il liceo scientifico “A. Volta”, già da alcuni anni, opera in tal senso avviando attività di vario tipo: da due anni  è una scuola associata all’Unesco ed ha avviato un indirizzo di studi internazionale nel quale è prevista l’educazione alla multiculturalità; in collaborazione con l’Istituto culturale Sicilia-Australia ha attivato un gemellaggio con una scuola australiana e partecipa al progetto PoliCultura EXPOMilano 2015, ovvero un approfondimento sul valore del cibo in una dimensione sia territoriale che globale. L’associazione “I Girasoli” onlus, sin dalla sua nascita, opera per la tutela e il supporto dei soggetti vulnerabili, persone che versano  in situazione di disagio e marginalità sociale attraverso attività di accompagnamento, sostegno, assistenza, sensibilizzazione e informazione. Il suo fine è promuovere  il rispetto e l’autonomia umana e contribuire al superamento degli ostacoli che si frappongo per il raggiungimento della  piena e inviolabile  dignità umana. Attualmente l’associazione gestisce un progetto di accoglienza, tutela e integrazione rivolto a stranieri richiedenti asilo e rifugiati a Caltanissetta e uno rivolto a Minori stranieri non accompagnati a Mazzarino, entrambi nell’ambito dello SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo,Rifugiati e protetti umanitari). Inoltre, si occupa di formazione sui temi dell’immigrazione rivolte ai Comuni, alle Asp, alle associazioni e promuove iniziative di sensibilizzazione nelle scuole attraverso dibattiti, laboratori, proiezioni, rappresentazioni.

L’idea su cui si fonda il progetto è quella di perseguire gli obiettivi descritti mediante l’utilizzo di un approccio di tipo interculturale, inteso come un processo che parte dall’esperienza individuale attraverso il dialogo e il confronto affinché si giunga al riconoscimento e alla valorizzazione delle differenze. L’approccio interculturale è un modo di pensare, è una zona sperimentale in cui cercare nuovi strumenti per affrontare e gestire i conflitti e le divisioni culturali in una prospettiva di convivenza democratica.

I destinatari dell’intervento saranno circa 40 giovani di età compresa tra i 16 e i 20 anni: gli studenti di una classe 3^ frequentanti l’indirizzo internazionale dell’istituto coinvolto guidati da Andrea Cutrera, studente particolarmente meritevole selezionato per il progetto, e un gruppo di giovani stranieri richiedenti asilo e rifugiati, ospiti dell’associazione I Girasoli, presso le proprie strutture SPRAR, presenti nella provincia di Caltanissetta. Le attività previste sono inserite all’interno di un percorso formativo che verrà realizzato nel corso dell’anno scolastico 2015-2016, nello specifico dal 10 dicembre fino alla fine del mese di maggio. Tutto può essere suddiviso nelle seguenti fasi: osservazione, narrazione, partecipazione.

Durante la prima fase, sono previste due attività:

  • Incontro in aula della durata di 3 ore con gli studenti coinvolti funzionale alla realizzazione delle attività successive, poiché è previsto un excursus storico sui diritti umani; verranno, inoltre, analizzati i principi cardine riguardanti la normativa sul diritto d’asilo. La formazione in aula, supportata da strumenti interattivi quali il brainstorming, consentirà di dare ad ogni studente una sorta di cassetta degli attrezzi composta da nozioni e concetti di base i quali saranno indispensabili per comprendere meglio e partecipare attivamente alle fasi successive del progetto.
  •  Visita presso la sede di Corleone (PA) dell’associazione “Laboratorio della legalità”, che ha in attivo svariati progetti che si occupano di utilizzo sostenibile e valorizzazione dei beni confiscati alla mafia. I progetti consistono principalmente in percorsi formativi riguardanti il settore turistico e agricolo volti all’autodeterminazione e auto imprenditorialità di giovani in situazioni di disagio.

La seconda fase è caratterizzata dall’utilizzo del racconto e della biografia come strumento di conoscenza, riflessione e condivisione attraverso un laboratorio sulla narrazione composto da 4 incontri di 3 ore. Gli studenti imparano così a conoscere culture diverse dalla loro e ad approfondire, con esempi concreti, esperienze individuali e tematiche affrontate nell’incontro di apertura. La narrazione è un processo creativo in cui i giovani si raccontano, ascoltano gli altri, si immedesimano liberandosi, consapevolmente e inconsapevolmente, di sovrastrutture mentali. I protagonisti sono sia gli studenti che i giovani stranieri ospiti dell’Associazione I Girasoli i quali vengono guidati verso la creazione di uno spazio linguistico e culturale condiviso.

L’ultima fase prevede l’utilizzo dello strumento del role playing: con il supporto di 3 laboratori sul gioco di ruolo e l’analisi e la simulazione di casi studio, i partecipanti si cimenteranno nella stesura di una petizione. Lo studente Andrea Cutrera affiancherà i compagni in tutte le fasi del progetto aiutandoli nella ricerca e nell’analisi dei casi di violazione di diritti che accadono in Italia e nel mondo, condividendo con loro la propria esperienza presso l’istituto che l’accoglie.

Gli strumenti con cui dialogheranno la comunità di partenza e quella che ospita lo studente saranno principalmente i social media e il web: questi ultimi rappresentano la fetta riguardante la comunicazione più significativa data la facilità di utilizzo e la promozione delle attività avverrà tramite il sito e la pagina facebook sia del capofila che dei soggetti partner. In particolare, il liceo scientifico “A. Volta” realizza da anni un giornale on line che aggiorna costantemente con tutte le iniziative avviate. Il progetto intende sensibilizzare soprattutto i giovani e per questo motivo deve utilizzare gli stessi canali di informazione di cui si servono le ultime generazioni. Infine, tutte le fasi del progetto saranno documentate dalla realizzazione e diffusione di video autoprodotto: l’associazione “I Girasoli” ha attivato un laboratorio grazie al quale un gruppo di ospiti dei progetti SPRAR ha imparato a realizzare e montare video e saranno loro a gestire questa parte del progetto. Tutti i prodotti, alla fine del percorso, verranno montati in un unico “video partecipato”, che sarà proiettato durante la conferenza di chiusura del progetto.