Il giorno dopo l’ennesima vergogna

Il giorno dopo l’ennesima vergogna

Ancora accordi con la Libia e non possiamo più accettarlo

Roma, 15 luglio 2021

Missioni, Arci: ‘scusa a tutte le vittime di scelte vergognose e intollerabili’

La Camera dei Deputati ha approvato la Delibera che autorizza e proroga le missioni all’estero. Tra queste la vergogna del sostegno alle autorità libiche e quindi alle milizie che gestiscono i lager ufficiali e quelli non ufficiali, nonché il sostegno a chi esegue per conto dell’Italia i respingimenti, con l’invenzione della cosiddetta guardia costiera libica. Questa approvazione rappresenta una pagina vergognosa della storia repubblicana. Rimandare alla prossima volta la revoca del sostegno a quelli che sono veri e propri crimini contro l’umanità è una scelta sbagliata e intollerabile.

Ancora una volta dobbiamo vergognarci di appartenere ad un Paese che chiude gli occhi davanti all’orrore.

Chiediamo scusa alle vittime di queste scelte, alle loro famiglie, a chi, in alto mare o nei centri di detenzione subirà ancora le conseguenze concrete e terribili di questo voto. Grazie a chi ha votato contro.

Comunicato Arci Nazionale

Questo il comunicato diffuso oggi da Arci Nazionale in cui si esprime rammarico, rabbia e orrore.
La benda messa sugli occhi ieri in tante piazze italiane che sottolinea la cecità incurabile della politica di fronte alle barbarie che si consumano nel Mediterraneo, non hanno indotto, nemmeno questa volta, alla riflessione. 

Ci uniamo, ancora una volta, alle richieste che provengono da parte di tante realtà della società civile e migliaia di cittadine e cittadini in tutto il Paese per gridare a gran voce #NienteAccordiConLaLibia e dire:

No al rinnovo della missione in Libia e alla prosecuzione della cooperazione con le autorità libiche senza garanzie concrete sulla protezione dei diritti umani di persone migranti e rifugiate;

No al sostegno e alla collaborazione con la “Guardia costiera libica” finalizzato al respingimento forzato in Libia delle persone intercettate in mare;

all’evacuazione immediata delle persone rinchiuse nei centri di detenzione libici e all’estensione dei canali di ingresso regolari per persone migranti e rifugiate;

al ripristino di un sistema istituzionale di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale e al riconoscimento del ruolo essenziale svolto dalle ONG per la salvaguardia della vita in mare.

Non possiamo continuare a girarci dall’altra parte.

Chiedere scusa ormai non può più bastare.